Polizze auto: illegittime le discriminazioni in base al sesso

L’Unione Europea ha riconosciuto ed accolto come legittime le istanze di un’associazione di consumatori belga, convenendo sulla natura discriminatoria della direttiva del Consiglio europeo che aveva ammesso, in deroga al principio della parità di genere nell’accesso ai servizi, la disparità tariffaria nel settore assicurativo, laddove originata da trend attuariali. In un’ottica di realizzazione della piena parità dei sessi, la Corte di Giustizia Europea ha adottato una sentenza che impone alle compagnie assicurative di equiparare uomini e donne innanzi al proprio premio assicurativo. Dal 21 Dicembre non potranno più essere applicate differenziazioni per genere; le oltre 70 compagnie operanti in Italia stanno ricalcolando i premi per assorbire l’impatto di tale variazione, per giungere auspicabilmente a non far gravare sugli automobilisti gli squilibri derivanti, per la singola compagnia assicurativa, da portafogli non eterogeneamente composti in un’ottica di bilanciamento del rischio. Nel contesto il criterio di personalizzazione del calcolo del rischio, introdotto per tener conto delle specifiche derivanti dal sesso dei contraenti, è decaduto a seguito della lotta dell’associazione dei consumatori belga Test Achat, che ha impugnato la discriminatorietà dell’applicazione di distinguo di tale calibro. Per il futuro saranno collocabili solo polizze unisex, rivolte indistintamente ai due generi, in ottemperanza al principio della parità di accesso ai servizi. Ogni compagnia risponderà con una maggiore flessibilità tariffaria, nel tentativo di tarare correttamente il rischio nella definizione dei contratti per l’assicurazione auto. Test Achat è riuscito in tal modo a conquistare la cancellazione dei distinguo basati sul sesso, equiparando i guidatori ed eliminando un retaggio obsoleto.

Marzo 2024
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